“E’ una mostra spettacolare e non può che essere dedicata a Papa Francesco” annuncia con orgoglio Angelo Tartuferi direttore della Galleria dell’Accademia e curatore insieme a Francesco D’Arelli della mostra che è stata presentata stamattina nella Tribuna del David “L’Arte di Francesco. Capolavori d’arte e terre d’Asia dal XIII al XV secolo” e che fa parte del programma delle iniziative targate Un anno ad arte, organizzata dalla Galleria dell’Accademia in collaborazione con l’Ordine dei Frati minori e ideata da la Commissio Sinica, la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma. Una mostra dedicata all’arte francescana, frutto della diretta committenza dei frati francescani o da parte di privati cittadini devoti al santo d’Assisi e dei suoi seguaci per le sedi francescane, una mostra che copre tre secoli, dal duecento al quattrocento e che spazia dalla pittura alla scultura, miniatura e arti suntuarie, dando spazio anche all’attività evangelizzatrice in Asia, Cina e Terra Santa con opere di straordinario valore storico provenienti dal Museo della Custodia di Terra Santa e dal Museo della Basilica dell’Annunciazione di Nazareth. “ Una nuova mostra per l’Anno ad Arte 2015,un anno speciale che segue una transizione ma che rende conto di una vitalità, di conoscenza che si allarga da un settore a un altro. Siamo grati a Cristina Acidini, – ( presente in sala) – ha detto Magnolia Scudieri in rappresentanza di del segretario regionale Grifoni – che ha voluto portare avanti questo programma, questi risultati le hanno dato atto di aver avuto coraggio. Fare una mostra su San Francesco è un sogno di molti – ha precisato Magnolia Scudieri che è direttrice del Museo di San Marco – è una mostra che ci porta a confrontarci con altre esperienze ed altri territori, niente di più bello avere un pontefice con questo nome, una coincidenza che ci fa riflettere”. “Possiamo considerare questa mostra una sorta di dittico – ha detto la Professoressa Chiara Frugoni che fa parte del comitato scientifico – da una parte Francesco nell’arte occidentale, dall’altra Francesco nell’arte orientale. Nel complesso la mostra ci mostra come Francesco sia stato visto a seconda dei contesti storici e di come le immagini siano fonte di trasmissione del sapere e della conoscenza, mostrando così la sfaccettatura e la complessità della figura di Francesco nel tempo.” Da parte sua Padre Massimo Pazzini Decano della Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia e Direttore dello Studium Biblicum Franciscanum ha voluto sottolineare lo spirito di positiva collaborazione che si è instaurato ai vari livelli per la concretizzazione di una iniziativa avviata da alcuni anni. “ Piena fiducia nelle persone che la provvidenza mi ha fatto incontrare e esprimo la mia personale soddisfazione e disponibilità ad altre collaborazioni. Spostare reperti archeologici da un paese all’altro non è cosa facile e questo è stato reso possibile anche grazie al clima di fiducia reciproca che si è instaurato da subito”. “E’ soprattutto una mostra italiana – ha detto Francesco D’Arelli direttore scientifico della Commissio Sinica – la maggior parte delle opere, ma anche le vicende che si raccontano sono di italiane, per la prima volta vengono esposti manufatti dalla terra santa. I francescani arrivano in Africa, in Asia per primi, vengono messe insieme le tracce di questa esperienza”. Nel Duecento siamo alle origini dell’iconografia francescana che è rappresentata dalle opere di Giunta di Capitino, primo pittore ufficiale dell’Ordine francescano, dal Maestro di San Francesco e dal Maestro dei Crocifissi francescani sino ad arrivare a Cimabue. Appartengono al secolo successivo le opere del Maestro di Figline, tra cui il bellissimo San Francesco, scelto come immagine per la copertina del monumentale catalogo edito da Giunti, oggi a Worcester che “è tra gli esemplari pittoricamente più alti e spiritualmente pregnanti dell’iconografia francescana del XIV secolo” come scrive Angelo Tartuferi. Appartengono al quattrocento le opere pittoriche di Giovanni da Gaeta, Lorenzo di Puccio, Antoniazzo Romano, Carlo Crivelli, Bartolomeo della Gatta, Maestro di Castelsardo. In mostra anche opere provenienti da Santa Croce, i preziosi capitelli del ciclo di Pietro ed altre opere della Custodia di Terra Santa, tra cui antifonari con lettere iniziali con miniature che si riferiscono a San Francesco, alcune tavole in pietra calcarea con iscrizioni in arabo rinvenute presso il Monte Tabor risalenti al 609 ègira. Protagonista della sezione dedicata all’Asia è il Beato Odorico da Pordenone che nel 1324 intraprese un viaggio che lo porterà in Asia Minore e incontrare i Mongoli della dinastia Yuan negli anni 1323 -28 per poi arrivare in India; in mostra anche la Relatio scritta per il Papa, proveniente dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, la Bibbia di Marco Polo conservata presso la Biblioteca Medicea Laurenziana e Il Milione di Marco Polo della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e una grande collezione di croci nestoriane per la prima volta in mostra al pubblico. Al primo piano della Galleria un cospicuo corpus di manoscritti del XIII e XIV secolo particolarmente ricchi di miniature e legati alla religiosità francescana come La Bibbia francescana conservata alla Biblioteca Malatestiana, un Antifonario Temporale del Primo maestro degli antifonari di Cortona, un Graduale del Proprio e Comune dei santi del Maestro della Bibbia di Gerona e Mastro della Bibbia di Modena, la Legenda Maior Sancti Francisci di Bonaventura da Bagnoregio del Miniatore della Legenda Maior Vitt. Em. 411 conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.